Ambiente, eccellenze alimentari e cultura contraddistinguono la Valnerina. Questo territorio esprime formaggi eccellenti che si integrano con un paniere alimentare composto dal prosciutto di Norcia IGP, dai salumi espressione dell’arte della norcineria, dal farro DOP di Monteleone di Spoleto, dalla cicerchia, dalla roveja di Civita di Cascia presidio Slow Food, dallo zafferano purissimo di Cascia, dalla lenticchia di Castelluccio di Norcia IGP, dal tartufo nero pregiato di Norcia, dal miele e dalle confetture della Valnerina, dalla trota fario del fiume Nera. Tutte queste eccellenze alimentari hanno una corrispondenza con le eccellenze ambientali e con quelle storico-artistiche che, dall’antichità ai giorni nostri hanno arricchito questo territorio con opere architettoniche, pittoriche e scultoree di assoluto pregio.
La Valnerina è un territorio formato dalle valli del Nera e dei suoi affluenti, posizionato nella parte sud-orientale dell’Umbria che presenta un paesaggio quasi
interamente montuoso, che sale progressivamente di quota, avanzando verso nord-est sino ai Monti Sibillini. Una natura incontaminata, ma modellata dalla plurisecolare presenza dell’uomo che con il suo lavoro ha reso unico questo paesaggio.
Si trovano lungo questa valle i comuni di Scheggino, Sant’Anatolia di Narco, Vallo di Nera e Cerreto di Spoleto, ognuno con centri storici medievali entro i quali si racchiudono gioielli architettonici e saperi tradizionali.
A Scheggino, le fonti della Valcasana costituiscono uno scenario spettacolare. Altri tesori sono la chiesa di San Nicola, del XII sec., con affreschi dello Spagna e sua scuola, il palazzo storico sede del municipio e il Museo del Tartufo.
Sant’Anatolia di Narco è al centro di un’area dove un tempo si coltivava la canapa. E’ sede del Museo della Canapa, dell’Abbazia benedettina dei santi Felice e Mauro, della chiesa di santa Maria delle Grazie con gli affreschi del Maestro di Eggi, della chiesa medievale di santa Cristina, di santa Maria delle Grazie, nel borgo di Caso, con una particolare iconografia di una Madonna a cavallo e degli affreschi dello Spagna nella chiesa di San Michele Arcangelo a Gavelli.
Vallo di Nera, borgo medievale molto ben conservato, racchiude nelle sue chiese importanti affreschi di Cola di Pietro da Camerino e di Jacopo Siculo.
Nel comune di Cerreto di Spoleto è da visitare la chiesa di S. Maria Annunziata, di Santa Maria Delibera e San Giacomo, ex convento delle Benedettine. Il territorio è caratterizzato da diversi santuari di confine tra cui l’eremo della Madonna della Stella con importanti affreschi del XIV e del XV secolo.
Nella valle del Vigi si trova Sellano, famoso per la produzione delle lime e delle raspe, lavorazione che acquistò notorietà nel ‘700, da visitare il cinquecentesco Palazzo Comunale, con all’interno tracce di affreschi del sec. XVI; la Chiesa di san Francesco terminata nel 1538, la Chiesa di santa Maria, edificata nel sec. XIII, ricostruita nel sec. XVI. Oltre al borgo medievale è molto caratteristico il Castello di Postignano, antico insediamento tornato a vivere dopo un recente restauro.
Imboccando la valle Castoriana, si incontra Preci, famosa per la sua Scuola Chirurgica, sviluppatasi a partire dal ‘200. Nel secolo XVI i chirurghi preciani erano richie – stissimi dagli ospedali delle più importanti città italiane e da diverse corti Europee. Nella valle Castoriana si trova l’Abbazia benedettina di sant’Eutizio, uno dei luoghi più importanti per il monachesimo occidentale. Fondata nel V secolo, vi fu redatto uno dei più antichi testi in volgare, la Confessio Eutiziana (XI sec.).
Superata la Forca di Ancarano, si arriva a Norcia. Patria di san Benedetto che vi nacque nel 480, ha importanti monumenti: la Basilica di san Benedetto, la Castellina disegnata dal Vignola, al cui interno è collocato il Museo Civico. Da visitare il Criptoportico Romano, e nella Chiesa di san Francesco la grandiosa tavola “Incoronazione della Vergine” di Jacopo Siculo. Salendo di quota, nel cuore del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, dominato dall’imponenza del Monte Vettore (2.476 metri), c’è Castelluccio di Norcia, noto per la coltivazione della lenticchia e per la meravigliosa fioritura del Piano che si ha all’inizio di ogni estate.
Nella parte più meridionale del comprensorio si trova Cascia, sorta in età antichissima, famosa per aver dato i natali a santa Rita, dove si trova la Chiesa – Museo di Sant’Antonio Abate in cui si conservano un prezioso gruppo ligneo del XV secolo e due cicli di affreschi del ‘400: episodi della Vita di sant’Antonio del Maestro della Dormitio di Terni e Storie della passione di Cristo di Nicola da Siena.
Ancora più a sud sorge Monteleone di Spoleto, elegante castello d’altura, caratterizzato dal ritrovamento della Biga, reperto archeologico del VI sec a.C. oggi conservata al Metropolitan Museum New York, di cui una pregiata copia è visibile nel museo civico. Da visitare i resti delle antiche miniere Pontificie di ferro, sito naturalistico di archeologia industriale. Estesi i pascoli delle montagne del parco naturale del massiccio Coscerno-Aspra e di Rescia, un tempo veri presidi della transumanza, che tutt’ora si pratica nelle montagne di Monteleone di Spoleto ad opera degli allevatori locali che trasferiscono bovini e greggi in montagna nel periodo estivo fino alla prima neve che avvia gli animali ai ricoveri invernali della Maremma viterbese e romana.
Anche Poggiodomo era un’autentica vedetta della transumanza, oggi sede di un centro ambientale e del laboratorio del Parco Geologico della Valnerina. Da questo territorio proviene la Deposizione di Roccatamburo, raro gruppo ligneo a grandezza naturale del XII secolo, oggi conservato al museo Diocesano di Spoleto. Ad Usigni si trova la Chiesa di san Salvatore del ‘600, disegnata dal Bernini, con interessanti dipinti del secolo XVII.
In tutto il territorio della Valnerina, i pascoli che un tempo erano sfruttati per la transumanza, consentono oggi lo sviluppo di aziende dedite all’allevamento di animali e alla produzione di formaggi di ottima qualità. La secolare esperienza dei pastori che si sono dedicati alla produzione ed alla stagionatura del formaggio hanno fatto si che ancora oggi i casari della Valnerina riescano a produrre ed ad affinare una vasta gamma di formaggi.